La moto Suzuki RG 500 si rifà al prototipo da MOTOGP (Suzuki RG 500). Inoltre al pilota Barry Sheene gli è stato dedicato un modello che ha vinto il mondiale piloti del '76 '77 con la Suzuki RG 500.
Questa moto rimase identica durante tutta la sua produzione, la moto inoltre disponeva di un guscio per coprire la parte di sella del passeggero, in modo d'avere una moto completamente identica al modello da GP.
La Vespa 50 N allungata rispetto ai modelli di maggiore cilindrata presenta una scocca più piccola, ma la sua caratterizza principale è il fatto di avere i cofani laterali integrati in essa anzichè riportati al suo esterno.
Il cambio è a 3 marce. Per accedere al motore si apre uno sportellino incernierato nella fiancata stessa. Il fanale è rotondo e senza cornice; il contachilometri è fornito come accessorio e viene montato nel centro del manubrio.
Sempre dal 1967 questo modello viene prodotto con telaio allungato.
Per maggiori informazioni contattatemi
Ducati Scrambler 350 del 1972
La produzione di serie inizia nel 1968, il modello è caratterizzato da un aspetto gradevole, di grande eleganza e con componenti di buon livello tecnico, come la forcella telescopica Marzocchi. Un particolare attenzione fu posta nelle finiture, vengono utilizzate vernici dai toni accesi, accoppiate a cromate sul serbatoio, di notevole effetto estetico.
Nonostante le buone credenziali, il ritardo nella presentazione della seconda serie fu fatale alla Ducati che ora doveva confrontarsi con modelli scrambler di produzione giapponese.
Non si conosce l'entità approssimativa sia della 1ª Serie, mentre per la 2ª Serie viene stimata una produzione di circa 50 000 esemplari.
Alla Vespa 150 (VBB) sono state apportate poche modifiche rispetto al modello precedente.Infatti il colore è simile, vengono solo aggiunti 2 fregi in alluminio sui cofani laterali e viene cambiato il fanalino posteriore, che diventa più grande e completamente cromato. Il motore passa da alimentato al cilindro ad alimentato al carter con immissione regolata da una spalla dell’albero motore e tutto ciò consente una riduzione della percentuale d’olio nella miscela che passa dal 5% al 2%.